sabato, aprile 16, 2016

Lemon Bars (e variante strawberry)

1 C burro o margarina (ammorbidito)
1/2 C di zucchero a velo
1 tsp di estratto di vaniglia
2 C di farina
4 uova
2 C zucchero bianco
la scorza grattuggiata di un limone
6 Tbsp zucco di limone
1/4 C di zucchero a velo per la copertura (facoltativo)

SCALDARE il forno a 180°C.  IMBURRARE una teglia rettangolare o ricoprire con carta oleata. COMBINARE burro, zucchero a velo e vaniglia e SBATTERE fino a farlo diventare molto morbido. AGGIUNGERE la farina gradualmente e combinare bene. DISTRIBUIRE in teglia ottenendo uno strato uniforme (è molto difficile e molto importante). CUOCERE per 20 minuti. Nel frattembo COMBINARE uova, zucchero, scorza di limone, succo di limone. MESCOLARE ma non sbattere. VERSARE sopra lo strato già cotto mentre è ancora caldo. RIMETTERE in forno e cuocere 20-25 minuti o fino a che la superficie risulta leggermente dorata. SPOLVERARE di zucchero a velo prima che si raffreddi completamente (se no lo zucchero non si attacca). RAFFREDDARE, TAGLIARE in rettangoli e SERVIRE preferibilmente freddo.

Per la variante con le fragole, basta frullare 6 fragole medie nell'impasto con le uova.

venerdì, aprile 15, 2016

Torta Cotone (Giapponese)

120 gr. cioccolato bianco a pezzettini.
120 gr. di philadelphia.
3 uova medio/grandi (4 piccole)

SCALDARE il forno a 170°. RICOPRIRE una teglia di 15 / 17 / 19 cm di diametro con la carta forno (lavoro difficilissimo). IMBURRARE il la carta forno che ricopre le pareti laterali per permettere alla torta che lievita di scorrere bene sul bordo. SEPARARE il bianco dal rosso delle uova e METTERE i bianchi in frigo fino a che non li userete. SCIOGLIERE il cioccolato bianco a bagno maria. Mentre il cioccolato si scioglie, SBATTERE gli albumi fino a che non saranno ben sodi (firm peaks - se rovesciate la ciotola, non cade niente. Se cade... beh... troppo tardi). Quando il cioccolato è sciolto AGGIUNGERE il philadelphia e MESCOLARE bene fino a che non è perfettamente incorporato. AGGIUNGERE i tuorli e mescolare bene, volendo potete ancora usare la frusta elettrica che avete usato per sbattere le uova. INCORPORARE i bianchi d'uovo cercando di non perdere tutta l'aria in modo da ottenere un impasto omogeneo. VERSARE tutto nella teglia ricoperta, SBATTERE un paio di volte sul tavolo in modo da fare uscire le bolle. APPOGGIARE la teglia sulla leccarda del forno e VERSARE acqua bollente nella leccarda in modo da consentire una cottura a bagno maria. CUOCERE la torta a tre temperature: 15 minuti a 170°, poi 15 minuti a 160° e infine 15 minuti a forno spento (la torta non si muove dal forno, spegnete e la lasciate lì). Dopo l'ultima cottura, ESTRARRE dalla teglia e lasciare raffreddare. All'occorrenza SPOLVERARE di zucchero a velo. La torta è più buona se è servita fredda.

 
Questa è una versione leggermente riveduta della Japanese Cotton Cake che è stata postata da una super food blogger e ha solo tre ingredienti. Il post originale che io consiglio sempre di vedere è qui sopra.
La prossima volta che la faccio però, provo ad aggiungere un po' di te' verde giapponese per farla uscire verde.

venerdì, aprile 08, 2016

zuppa del pirata

(originariamente è una ricetta del cucchiaio d'argento)

500 gr di cozze
300 gr di moscardini
300 gr di polpo
300 gr di seppie o calamari
300 gr di vongole
1 peperone rosso
1 peperone verde
4 spicchi d'aglio
1 bicchiere di vino rosso
1/2 bicchiere di rhum (MEZZO bicchiere!)
1 bicchiere di olio
sale
pepe
erbe aromatiche (origano, erba cipollina, basilico, timo, maggiorana... quel che c'è)
1 peperoncino (se si può).

LAVARE, PULIRE, TAGLIARE a dadini i peperoni. TRITARE l'aglio e le erbe aromatiche. In una pentola di coccio abbastanza grande fare CUOCERE il tutto (anche il peperoncino se lo volete) a fuoco medio insieme a vino e olio per 10 minuti. Nel frattempo tagliare a pezzi grossolani tutto quello che lo richiede. AGGIUNGERE moscardini, seppie, calamari e polpo insieme al rhum e lasciar andare per 30 minuti con la pentola coperta. VERIFICARE la cottura del tutto (specialmente il polpo) e AGGIUNGERE i gusci mescolando senza pietà le povere creature ancora vive che moriranno annegate in un brodetto saporito (sempre che non siano morte già prima a causa dell'acqua gelata del lavandino o dei vapori bollenti). Dopo 5 minuti, SALARE e PEPARE al bisogno. SERVIRE subito anche con fette di pane tostato e agliato.

PS: Io a volte aggiungo l'acqua e poi mi pento.
PPS: Anche se non c'è il peperone verde, si può fare con quello giallo.
PPS: oggi l'ho fatto con il cous cous e mettendo un intero peperoncino di sangay.